Apprendiamo dal sito web di SACBO, proprietaria dell’Aeroporto, del suo impegno nelmonitoraggio trasparente dell’inquinamento acustico generato dal traffico aereo e nellindividuazione di interventi per migliorare il ‘clima acustico’. Tutto vero? [continua]
In particolare, nel sito web della SACBO si legge che: la ‘politica ambientale’ della socità consiste nel «rilevare sistematicamente gli impatti ambientali delle proprie operazioni, comprenderne e misurarne gli effetti e individuarne le cause»; la società, in materia di ‘clima acustico’, «pur non avendo le competenze per intervenire direttamente sulle fonti del rumore aeroportuale, partecipa attivamente alle iniziative di confronto con gli Enti Territoriali mirati all’individuazione degli interventi ottimali in termini di costi benefici per migliorare il clima acustico nell’intorno aeroportuale»; quanto a monitoraggio del rumore, la società, «come previsto dalla normativa vigente, nel giugno 2004 ha acquisito dalla Provincia di Bergamo la gestione dell’intero Sistema di Acquisizione del Rumore Aeroportuale, idoneo a monitorare l’inquinamento acustico prodotto dall’attività aeroportuale sulle aree limitrofe»; i dati ricavati dalle stazioni di monitoraggio «sono analizzati e validati con cadenza mensile da un tecnico competente in acustica ambientale, come prescritto dalla Legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447/95 e sono diffusi al pubblico tramite bollettino elettronico in internet. ARPA Lombardia verifica periodicamente la conformità alla normativa regionale e nazionale vigente in materia».
Bellissimo, direte voi, non pensano solo a far profitti, ma anche a coloro che abitano intorno all’aeroporto.. Nossignore: sin quando erano gestiti dalla Provincia, i dati delle centraline venivano resi noti ‘in tempo reale’, cioè immediatamente, e vi era la possibilità di riscontrare direttamente quali erano i dati di rumore prodotti anche per singolo aereo e in quali fasce orarie. Oggi i dati vengono forniti solo in modo aggregato, per medie mensili. Inoltre, fino a fine dicembre 2019, sul sito web di SACBO, l’ultimo aggiornamento disponibile era ancora quello del mese di AGOSTO 2019.. Alla faccia della ‘cadenza mensile’! SACBO pare tanto solerte nel fornire i dati sui ‘record’ espansivi dell’aeroporto, quanto smemorata su quelli che impattano la salute pubblica.
Abbiamo chiesto più volte di disporre dei dati disaggregati per fare verifiche di dettaglio cui avremo sacrosanto diritto, ma la risposta è che gli stessi non sono di pubblico dominio, nemmeno per le Pubbliche Amministrazioni (anche quando azionisti di SACBO). Inoltre, pure se dettagliati, gli stessi dati sarebbero incompleti: oltre a quelle previste per legge, dovrebbero infatti essere attivate anche centraline che rilevino il rumore nei quartieri interessati dalle nuove rotte (Villaggio degli Sposi, San Tomaso, Malpensata, San Paolo), dove sono presenti numerosi ‘edifici sensibili’, abitati o fruiti quotidianamente da persone in carne ed ossa per cui la salute è un bene prezioso come per qualunque altra persona residente a Bergamo. Si tratta di rilevazioni che i Comitati chiedono da tempo, e che dovrebbero essere ovvie in un rapporto di trasparenza; eppure ad ora qualunque richiesta è rimasta lettera morta.
Gli effetti prodotti dagli ‘interventi ottimali per migliorare il clima acustico nell’intorno aeroportuale’, a cui SACBO parteciperebbe ‘attivamente’ sono immediatamente riscontrabili:
Nel periodo dal 2015 al 2018 l’aeroporto ha avuto un incremento di voli di circa il 30% . Nello stesso periodo i dati di tutte le centraline della città hanno riscontrato un eccezionale incremento di rumore. Per fare un raffronto tra i mesi di agosto 2015 e 2019, la centralina di via Quasimodo è passata da 61,7 a 64,0 db, quella di via Linneo da 60,9 a 62,2, quella di via Canovine (sostituita da via Colognola ai Colli) da 56,5 a 61,9. Considerando che si tratta valori logaritmici e che ogni 3 db circa il valore raddoppia è facile trarre le conclusioni. Alla faccia del ‘miglioramento del clima acustico’!
Inoltre i dati riferiti sottostimano il reale impatto dell’inquinamento acustico perché: (1) non tengono conto del rumore prodotto a terra (rullaggi, azionamento dei reverse, per esempio) e che soprattutto di notte sono molto invasivi; e (2) conteggiano come orario diurno anche i voli diurni effettuati di notte causa ritardo, pur sapendo che il rumore notturno è sottoposto a parametri più severi e i valori andrebbero pertanto incrementati.
Considerato che il Piano di Sviluppo dell’Aeroporto autorizzato PRESCRIVE che l’inquinamento acustico generato dagli aerei nei quartieri di Bergamo RESTI SOTTO I 60 db, parlare di ‘miglioramento del clima acustico’ equivale a mentire sapendo di mentire.